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Mirissa ha segnato l’inizio della nostra avventura in Sri Lanka, abbiamo deciso di iniziare la nostra perlustrazione proprio a partire da questa piccola città, un esordio nella lacrima d’India che ci ha caricato di entusiasmo e di grandissime aspettative.
Ci avevano sconsigliato di fermarci in questa tappa perché il clima ad Agosto non è proprio favorevole, o perlomeno sulla carta non lo è.
Infatti il clima in Sri Lanka è sempre caldo, ma a seconda delle regioni ci sono differenti eventi atmosferici, le regioni occidentali e sud-occidentali registrano un aumento delle piogge da maggio a settembre, ad est sulla costa e nelle regioni del nord da ottobre a febbraio.
Quindi in teoria era prevista pioggia e clima mutevole, ma per fortuna su 3 giorni c’è stata solo un’oretta di temporale.
Appena arrivati in hotel a Mirissa, a notte fonda, era praticamente quasi mezzanotte, ci siamo ritrovati increduli di fronte alla nostra struttura.
Era praticamente sulla spiaggia, dal nostro balconcino l’oceano indiano dimostrava tutto il suo impeto, la sua forza e ed il suo potere, anche l’odore mi arrivava chiaro e tondo a dimostrarmi che ero praticamente in acqua senza accorgermene.
Eh sì era bello, ma le prime parole mie di Fabio dopo l’iniziale wow, furono: abuso edilizio e poi dopo aver parlato con il proprietario, Tsunami.
Non proprio una sferzata di allegria, ma viaggiare è anche questo per noi, capire tutti gli eventi storici e di vario genere che plasmano un paese, ne delineano l’essenza e condizionano il popolo.
Incredibile come abbiano ricostruito tutto senza darsi per vinti, ma anche strano come non abbiano modificato la posizione dell’hotel che comunque rimane molto esposto ad eventi naturali di vario tipo, non per forza devastanti come lo tsunami, ma anche mareggiate e tempeste.
Ovviamente le nostre riflessioni erano senza giudizio o polemica, semplici sguardi occidentali verso mondi orientali diversi e lontani per noi, queste domande risuonavano nella nostra testa e presto avrebbero avuto le loro risposte autentiche.
MIRISSA: DOVE SI TROVA
Mirissa si trova sulla costa meridionale dello Sri Lanka, è una vivace località balneare , nota soprattutto per l’osservazione di balene e delfini ed è per questo che io e Fabio abbiamo deciso di non rinunciare ad una tappa qui nonostante i consigli di evitarla per via del clima ballerino in agosto.
Mirissa negli ultimi anni è diventata popolare come meta turistica sia per gli amanti del surf sia per i giovani, vista la sua energia e vitalità ed il suo divertimento notturno.
Inoltre a pochi passi da Mirissa si trova la graziosa Galle, famosa città storica, Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, caratterizzata da imponenti edifici coloniali olandesi, antiche moschee e chiese, grandi dimore e musei.
MIRISSA: MARE E SPIAGGIA IN SRI LANKA
La spiaggia di Mirissa è bellissima e noi l’abbiamo trovata quasi vuota, in agosto.
Le palme fiancheggiano la spiaggia, la sabbia pulita e sottile e l’acqua era un’incredibile combinazione di blu e verde.
Abbiamo subito trovato il nostro angolino dove sdraiarci ed osservare i surfisti che cavalcavano onde davvero notevoli, troppo alte per farci prendere in considerazione, anche solo un istante, di provare anche noi a surfare per la prima volta.
Guardandoci intorno abbiamo notato tanti piccoli localini ben arredati e molto invitanti, tanto che abbiamo deciso di interrompere il relax per assaporare il nostro primo cocco fresco, acqua di cocco deliziosa, pagata pochissimo.
Il viaggio ogni minuto che passava diventava sempre più reale, dopo l’iniziale fase di confusione da jet lag, tutto si definiva ed appariva nelle sue mille sfaccettature,
- l’odore di curry che ci attanagliava in ogni angolo,
- il rumore dei tuk tuk che incessantemente si fermavano per chiederci se avevamo bisogno di un passaggio,
- l’umidità che in alcuni istanti ci sorprendeva con la testa bagnata,
- i clacson che risuonavano come fossero tocchi di campane in un giorno di festa,
- i colori cingalesi che ci invitavano alla gioia: colori caldi degli abiti, degli arredamenti, del cibo e dei tramonti lampo che lasciavano ogni volta senza parole.
Abbiamo passato il primo giorno sorridendo ed assaporando ogni istante, felici che quello fosse solo il primo giorno del nostro viaggio, avevamo davanti tante esplorazioni, città diverse, attività da fare, cibi da assaggiare.
Appena scoperto che un massaggio total body di 1 ora, era possibile farlo in ogni momento, senza prenotazione, e ad un costo decisamente accessibile, circa 25€ per 2 persone, ci siamo concessi anche questa meraviglia giusto per stordire ancor più i nostri sensi già sovraccarichi e sovrastimolati.
Indubbiamente una delle esperienze di relax più reali e complete mai vissute, eravamo in 2 distinte capanne di bamboo, gli uccellini festeggiavano cinguettando la nostra ora di calma, lo scroscio della fontana fuori riecheggiava come fosse un canto sacro, il sole filtrava dalla tenda leggero e discreto ed il vento rendeva la mia esperienza soffice e liberatoria.
Se in quel momento mi avessero detto che qualche spirito divino si stava occupando di rendere la mia esperienza il più magica possibile ci avrei davvero creduto e me ne sarei convinta in un battito di ciglia.
Le mani sapienti e lavoratrici della ragazza mi massaggiavano e mi dimostravano attraverso il tocco tutto il loro vissuto e sprigionavano una dolcezza immensa, quasi imbarazzante.
Quando sono arrivate a massaggiare la testa ho pensato di quanto spesso ci preoccupiamo di essere impeccabili e tirati a lucido in occidente e di quanto poco sappiamo godere della bellezza di istanti rilassanti e calmi dove occuparci solo di noi stessi, in Italia abbiamo dovuto creare strutture e percorsi di lusso per arrivare ad assaporare il benessere vero e proprio di corpo e mente, per imparare a lasciare fuori la perfezione e gestire solo il nostro piacere.
SURF A MIRISSA
In spiaggia è possibile fare surf e sfidare il possente oceano indiano, i costi sono davvero bassi, ma mi raccomando non avventuratevi se non siete esperti, qui il mare non fa sconti a nessuno.
WHALEWATCHING MIRISSA: BALENE E DELFINI
Una delle attività per noi più importanti e che ci hanno convinto a fare questa tappa nonostante tutto e tutti.
La sera prima abbiamo parlato con il nostro hotel ed abbiamo chiesto info sulla barca e sull’escursione che ci avrebbe accompagnato, perché spaventati da dover affrontare gran corse sull’oceano indiano a bordo di piccoli natanti pieni di gente esaltata e carica di macchine fotografiche come noi.
Dopo esserci fatti rassicurare abbiamo preso appuntamento, la mattina successiva avremmo scoperto la bellezza del mare aperto, delle balene e… tanto altro che avremmo preferito non sapere.(leggi qui sotto)
Emozionati come 2 piccoli bambini al cospetto di Babbo Natale nel villaggio a Rovaniemi ci siamo svegliati all’alba e ci siamo diretti verso il porto, l’odore del pesce lasciato ad essiccare su grandi teli era molto intenso e non si sposava proprio bene con i nostri stomaci praticamente vuoti ed in subbuglio per l’emozione.
Il porto era un viavai di persone, tuk tuk rumorosi, cani in cerca di cibo, sembrava di essere entrati in un microcosmo diverso dalle strade principali, qui il flusso è veloce, accelerato, il ritmo è asfissiante, c’è grandissima agitazione e fibrillazione, il caos la fa da padrone e trovare la nostra barca si è rivelato un’impresa degna di tutta la nostra concentrazione e capacità di osservazione.
Saliti sulla barca eravamo circondati da tutto il mondo, persone di ogni nazionalità pronte a dominare le onde dell’oceano indiano.
In poco tempo eravamo a a cavalcare un puledro indomito, l’acqua arrivava da ogni parte e la barca non sembrava più così stabile come prima, sembrava di essere su un pedalò in 16, più zaini e cocomeri annessi, con tutta l’instabilità e l’emozione che ne derivava.
Io che pensavo di essere furba mi ero sistemata lato mare, credendo così di poter ammirare meglio lo spettacolo delle balene, in realtà non vedevo niente a causa degli schizzi continui e sostanziosi di acqua.
Dopo 5 minuti dall’inizio della traversata sono passati per servire la colazione, giganteschi panini imbottiti che ovviamente io non ho mangiato perché ripieni di salumi (*vegan mode) ed in men che non si dica tra le onde e lo spuntino si è creato un connubio dannato.
Sembrava di essere in un girone dantesco dell’inferno, tutti, ma dico senza usare un’iperbole proprio tutti, tranne me e Fabio ed i membri della flotta, stavano vomitando, un bambino giapponese vomitava e piangeva da solo in un angolo davanti ai miei occhi ed i genitori inermi e completamente disinteressati.
Ad un certo punto non sapevo più nemmeno dove guardare, il mare non lo vedevo per l’acqua che arrivava a secchiate sul mio volto, se guardavo dentro la barca mi sentivo male per i conati e l’odore nauseabondo, non sapevo più come distrarmi…il mio training autogeno iniziava ad incepparsi, ma la mia pazienza stava per essere ricompensata in modo favoloso, fatalità i cingalesi iniziarono ad urlare per avvisarci che c’erano già le prime balene in vista.
Ed è lì che sono incominciate ad arrivare le prime lacrime, già solo quando sentivo di esserci vicina, ma quando poi appare la prima non sono più riuscita a trattenermi.
È stata una delle cose più emozionanti mai vissute, di fronte agli animali mi sento così grata e così coinvolta, sono tante emozioni condensate in pochi istanti, amore, gioia, gratitudine, connessione, coinvolgimento, libertà, eccitazione, affetto fraterno, timore e tanto rispetto assoluto per le loro vite.
Ne abbiamo viste diverse che sembravano quasi rincorrere le barche per venire a salutarci, ero così euforica che per poco non mi buttavo in acqua per iniziare a nuotare con loro!
Il viaggio di ritorno è stato sicuramente più piacevole dell’andata, sia per la situazione concretamente migliore di tutti i passeggeri, che per la nostra assenza dalla realtà, eravamo ipnotizzati dai ricordi di quello che era successo solo pochi istanti prima.
VITA NOTTURNA A MIRISSA
Qui a Mirissa, a differenza delle altre città cingalesi, una volta tramontato il sole c’è sicuramente un’atmosfera vivace.
La maggior parte dei bar organizza l’happy hour al tramonto e i cocktail costano davvero molto poco.
Ci sono feste e musica un po’ per tutta la spiaggia, le feste ruotano tra tutti i bar sulla spiaggia, il che rende semplice decidere dove andare.
DOVE DORMIRE A MIRISSA
Noi abbiamo scelto un hotel molto carino ma minimal, a ridosso della spiaggia, molto a ridosso della spiaggia.
Un pochino isolato dalla zona centrale, ma molto rilassante e con diversi servizi, tra cui piscina, aria condizionata in camera, colazione, possibilità di pranzo e cena, tuk tuk a disposizione (a pagamento), escursioni, cambio valuta, piscina, spiaggia privata e sono disponibili per ogni necessità.
SI chiama Paradise Beach Resort e Diving school, (not sponsored) nonostante il nome non ti aspettare un resort di lusso, le camere sono semplici ma confortevoli, pulite ed accessoriate, ci sono anche camere con balconcino vista mare, quella che avevamo noi che sono davvero deliziosamente romantiche.
Per 3 notti abbiamo speso circa 160$, davvero molto economico, siamo soddisfatti della scelta.
Si dorme benissimo senza rumori, ed il nostro letto aveva anche il baldacchino, molto confortevole.
2 Comments
Caspita che avventura avete avuto, per fortuna ricompensata dalle balene. Gli animali sono un amore grande che abbiamo in comune
Ciao Consuelo,
ne è valsa proprio la pena!
Amiamo gli animali entrambe, potremmo fare un viaggio insieme 🙂