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Il viaggio interiore

11 cose che ho imparato viaggiando

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Il viaggio è un killer della xenofobia. Ci permette di risvegliare la nostra empatia  ed eliminare l’odio e il pregiudizio.

Espande la tua base di conoscenze. Più viaggi, più impari sul mondo.

Il viaggio ti consente di vedere le cose dagli occhi di altre persone.  Stravolge la tua visione del mondo e ti dà una prospettiva allargata, permettendoti di prendere decisioni migliori.

Scopri quello che penso di aver imparato dopo tutti i miei viaggi.

CAMBIARE PROSPETTIVA-OPEN MIND

Una delle cose più belle del viaggio è che ti permette di entrare in contatto con persone molto diverse da quelle a cui sei abituato.

Grazie a questi incontri  ho cambiato moltissimo la mia prospettiva sulla vita e sul mondo.

Parti credendo di sapere quasi tutto sulla vita, sul mondo, su te stesso e quando torni ti rendi conto invece che ci sono davvero troppe cose che non sai e che hai necessariamente bisogno di approfondire.

Prima di iniziare a viaggiare non ne sapevo molto sul mondo, ero semplicemente a conoscenza di  quello che avevo studiato (sono laureata in sociologia) quello che gli altri mi raccontavano e quello che leggevo o vedevo in Tv.

Essere davvero fisicamente lì,  ti fa capire quanto poco sai veramente di un posto. Ho letto molto sui paesi che avremmo visitato, ma nulla ti prepara davvero per quello che è realmente. Solo essere lì, e vedere le persone interagire tra loro, sperimentare la cultura e trovarsi negli incredibili siti UNESCO apre davvero la tua mente infinitamente di più di quanto i libri possano offrire.

Ho davvero imparato ad amare le persone dei paesi che abbiamo visitato e a capire che nessun libro può mai insegnarti tanto quanto essere lì, dentro la storia, la cultura e la popolazione.

E forse le scoperte più grandi io le ho fatte proprio su me stessa.

Ma per parlare di questo ho bisogno di uno spazio apposito, chissà forse che non ne nasca una rubrica.

LA GRATITUDINE

L’altra cosa che mi ha colpito è che ho davvero tanto, troppo nella mia vita, molto più di quello di cui ho bisogno.

Per questo oggi quando faccio un acquisto ci penso almeno 10 volte e mi faccio scrupoli che nemmeno sognavo prima, quando credevo inconsciamente che tutto mi spettasse di diritto e fosse quasi dovuto.

Ho tantissimo di cui essere grata, anche troppo e fino a poco tempo fa  ne ero completamente inconsapevole.

Ho una casa, un lavoro, una famiglia, degli amici, non ho tutto quello che desidero ma ho molto e di questo ora sono davvero grata.

Quando mi sono guardata intorno nei miei viaggi ho capito che tutti i miei drammi erano davvero relativi, c’è una piccola/grande quantità di sofferenza in ogni vita, la differenza sta nel come la leggiamo ed affrontiamo e di cosa crediamo di vedere o scorgere dietro di essa.

Se parli a fondo con le persone che incontri nei tuoi viaggi capisci che la vita è un viaggio intenso per ogni essere umano e che non esiste ricompensa certa per ogni sventura attraversata, ma c’è di sicuro tanta altra vita da scoprire davanti a te e da consumare il più possibile.

IL DENARO: felicità o trappola?

Un altro insegnamento fondamentale che ho appreso è sui soldi.

I paesi più poveri in cui siamo andati sembravano avere le persone più felici. Al di fuori delle grandi città, molti non avevano telefoni cellulari o elettricità. La maggior parte indossava abiti modesti e spesso molto consumati. Molti non avevano scarpe o avevano scarpe fatte alla meno peggio.

Ma erano felici. Ridevano, cantavano, avevano i sorrisi più brillanti , ed autentici ed erano il più amichevoli possibile. Abbiamo visitato un villaggio che non aveva elettricità, acqua corrente, il frigorifero, i servizi igienici interni o letti veri e propri. Le loro case avevano una stanza, erano fatte di bambù e gli animali (da cui prendevano prodotti e cibo) come galline e capre erano quasi loro conviventi.

Ma erano felici, avevano aria fresca,  cieli stellati su di loro ed erano vivi. Se possono essere felici con il “poco”(in senso materiale) che hanno, allora devo e posso essere felice anche io.

IL PERCHÉ

Spesso in occidente siamo dipendenti dall’essere affaccendati, al punto che confondiamo il fare tante cose con la felicità, ci ritroviamo continuamente immersi in mille impegni e attività al punto che essere una persona impegnata sembra un valore.

Consumiamo tutto e velocemente, oggetti, esperienze, relazioni, convinti che il semplice far qualcosa, farlo in grossa quantità ci possa rendere felici. Così acquistiamo oggetti, scattiamo migliaia di foto di viaggio, collezioniamo mille partner ma l’unica cosa di cui resta colmo il nostro spirito è l’insoddisfazione, la sensazione che tutto questo non è abbastanza.

Il contatto con le altre culture, specialmente quelle orientali mi ha aperto gli occhi.

Non è importante quello che si fa, ma il perché lo si fa, i valori che sono dietro le nostre azioni.

Inseguite i vostri sogni, avvicinatevi ai vostri valori, circondatevi di persone che li condividano, questo mi ha aiutato a comprendere l’essenza della felicità

GLI STEREOTIPI FANNO SCHIFO

Le cose tipiche che ascolti appena vachi i confini del tuo paese ed incontri le differenze culturali sono gli stereotipi, purtroppo anche da parte dei nostri connazionali. Li abbiamo tutti purtroppo e tutti dobbiamo liberarcene.

Dobbiamo eliminare anche quelli più stupidi ed insignificanti, solo senza preconcetti riusciamo ad entrare in reale contatto con il posto e la gente che ci ospita.

Nello stesso modo in cui è preferibile lasciar terminare il discorso al tuo interlocutore prima di controbattere, lo stesso dovrebbe avvenire in viaggio, è necessario sospendere per un po’ il giudizio e lasciar fluire senza incasellare ogni situazione o scena vissuta prima di prendere una posizione.

sri lanka monaco

IL MONDO NON È PERICOLOSO

Il mondo non è così pericoloso come pensavo e come i tg raccontano.

Quando inizi a viaggiare tutti ci tengono a volerti fare raccomandazioni e a raccontarti storie di truffe, minacce, rapimenti, personaggi truci che cercano di raggirarti, ma in realtà stanno solo cercando di fortificare le loro paure e giustificare il loro stop nella comfort zone, dove si sentono sicuri e protetti.

In realtà il mondo è un posto ospitale in generale e stare fermo in un luogo comunque non ti terrà mai al riparo da brutte esperienze o situazioni difficili.

Quando si parte per un viaggio, non consultare mai coloro che non hanno lasciato la casa. ~ Rumi

LA PIANIFICAZIONE A VOLTE VA DIMENTICATA

Le cose non vanno sempre secondo la pianificazione, e per fortuna!

Non posso dirti quante volte abbiamo programmato un viaggio o eravamo nel mezzo di un’avventura quando le cose hanno preso una brusca svolta in un’altra direzione e alla fine abbiamo dovuto cambiare piano. A volte è stato frustrante e un po’ spaventoso, ma tante altre un regalo prezioso.

SICUREZZA E COMFORT NON SONO ELEMENTI UTILI PER LA FELICITÀ

sri lanka persone campo di thè

Tutti abbiamo dei limiti e delle paure, ma i viaggi ti portano fuori dalla comfort zone e ti costringono ad a uscire dalla tua bolla.

Sei costretto a provare cose nuove e vivere in un modo molto diverso da quello che avevi prima.

Quando esci dalla tua zona di comfort provi qualcosa di diverso. All’inizio hai paura, ma finisce per essere un’esperienza così straordinaria che ti chiedi perché hai aspettato così tanto tempo per venirne fuori.

LA GENTILEZZA

Essere gentili con le persone, può davvero avere un impatto, soprattutto quando viaggi ti rendi conto di quanto la gentilezza abbia valore per te che la ricevi.

Un sorriso da occhi sconosciuti, un’indicazione anche se non l’hai espressamente richiesta, un consiglio dato con premura, una via indicata con benevolenza.

Per ogni persona dare e ricevere gentilezze è importante, è uno scambio di energia positiva. E finisce che ti impegni ad essere più gentile ogni giorno della tua vita.

C’È BISOGNO DI PERDERSI PIÙ SPESSO

Era uno dei nostri primi viaggi ad Istanbul ed abbiamo deciso di chiudere la guida e di perderci nei vicoli. Abbiamo vagato e vagato, fiduciosi che anche se non cercavamo nulla alla fine qualcosa l’avremmo comunque trovata.

Siamo andati avanti per qualche ora a passeggiare e scrutare la vita di strada, gli occhi dei bambini ci guardavano con stupore, diffidenza e paura, e non avevamo idea di dove fossimo, ma ci siamo trovati benissimo.

Abbiamo visto persone normali vivere la loro vita normale, non la loro versione turistica, ci siamo imbattuti in cose “extra-ordinarie” che non avremmo mai visto altrimenti e abbiamo avuto una migliore consapevolezza del  paese in cui ci trovavamo.

Vai fuori dai sentieri battuti, dove puoi trovare alcuni veri tesori.

TUTTI DESIDERIAMO LA STESSA COSA

Le persone in tutto il mondo non sono poi molto diverse tra loro. Viviamo tutti la nostra vita, abbiamo il nostro lavoro, le nostre opinioni, la nostra famiglia. Non tendiamo troppo spesso ad interagire con persone di altre culture o persone al di fuori dei nostri ambienti sociali. Ma più parli con persone di tutto il mondo, più inizi a constatare che siamo tutti incredibilmente simili perlomeno nelle cose di maggiore valore.

Vogliamo amore, sicurezza e felicità. Mentre tutti ci avviciniamo a lavorare su queste cose in modi e simbologie diverse, alla fine abbiamo tutti gli stessi desideri di base. Il viaggio ti insegna che puoi relazionarti con la maggior parte delle persone nel mondo se guardi oltre le cose superficiali che ti separano.

“Viaggiare non è sempre bello. Non è sempre comodo. A volte fa male, ti spezza persino il cuore. Ma va bene così. Il viaggio ti cambia; deve cambiarti. Lascia segni sulla tua memoria, sulla tua coscienza, sul tuo cuore e sul tuo corpo. Tu porti qualcosa via con te. Sperando di lasciare anche qualcosa di buono.” Bourdain

Viaggiare mi ha davvero aperto gli occhi sul mondo e su me stessa. Ho imparato molto e mi ha dato un grande desiderio di migliorare me ed il mondo che mi circonda. Sono così grata di aver avuto questa opportunità.

Se non hai avuto la possibilità o l’opportunità di viaggiare, cerca di farlo appena puoi. Entra in contatto con altre culture e persone, e fai il pieno di tutto, cambierà la tua vita e sicuramente anche la tua consapevolezza su te stesso e sui tuoi obiettivi.

Stefania, copywriter e digital strategist, amo leggere, viaggiare ed ascoltare le storie dal mondo. Adoro l'Asia. Vegan, piena di speranza per un pianeta migliore, innamorata del mio cagnolino Giotto.

2 Comments

  1. Mi ritrovo in queste tue parole. Credo che la cosa meno formativa che ci sia e’ lo stare fermi in un punto, non entrando in contatto con nessuna altra cultura, con nessun altro modo di pensare e di gestire i problemi. Vivendo all’estero mi sono resa conto che anche cose banali legate all’organizzazione del tempo o alle abitudini possono essere molto diverse dalle nostre, anche a due passi dall’Italia (in Francia, per esempio). Per me viaggiare e’ stato un modo per imparare l’accoglienza del locale, del tempo, dell’imprevisto , dell’inaspettato. Cercando di farlo mio, di plasmare il viaggio a queste eventualita’. Grazie per la condivisone 🙂

    • admin Reply

      Ciao Silvia,
      grazie a te per aver condiviso la tua storia!
      Buon lunedì!

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