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Ciao ragazzi, grazie di aver accettato la mia richiesta e benvenuti sul Travelife.it siamo molto felici di poter raccontare la vostra bellissima storia .
Ci raccontate chi siete, da dove venite ed il vostro background
Ciao, siamo Giulia e Ale! Giulia viene dalla provincia di Modena e Ale da Torino. Ad agosto 2019 siamo partiti per un viaggio di sola andata!
Fino a due anni fa le nostre vite si potevano definire “classiche”. Giulia finita la scuola ha trovato lavoro a tempo indeterminato, rimasto poi lo stesso per quindici anni. Ha comprato casa e si è sposata (divorziando dopo un anno e mezzo). Ale si è laureato e ha lavorato in famiglia per 10 anni. Anche lui ha comprato casa e stava per sposarsi. Insomma, avevamo la vita che in tanti sognano e che in realtà anche noi per un istante abbiamo sognato. Ma questo sogno è durato poco.
Ho letto che vi siete incontrati a Londra, ci raccontate come mai eravate lì e cosa vi aveva portato ad essere lì, intendo emozioni, riflessioni, sentimenti, percorsi di vita.
Le nostre vite hanno subito un totale cambiamento quando, dopo tanti anni di fidanzamento/matrimonio, è finito tutto. Per fortuna, dopo lo shock iniziale ci siamo imposti di uscirne facendo nuove esperienze, trovando nuove amicizie e passioni. Ci dovevamo rimettere in gioco ed è stato fondamentale avere un atteggiamento positivo.
Data la nostra passione per i viaggi dove potevamo incontrarci se non in viaggio? Organizzato tutto in pochissimo tempo su un forum per viaggiatori, siamo partiti in cinque sconosciuti per un bellissimo weekend a Londra. Non è scattata subito la scintilla ma da quel momento abbiamo iniziato a sentirci sempre di più per poi rivederci dopo alcuni mesi.
Quali sono state le reazioni della vostra famiglia quando gli avete comunicato le vostre intenzioni di partire?
È stata la cosa più difficile da fare. Non è semplice dire “ciao, noi molliamo tutto e partiamo per un viaggio di sola andata”, per niente. Aggiungiamoci che non siamo più ragazzini e che ci conoscevamo da quattro mesi per rendere tutto più complicato.
Soprattutto per Ale. Ha sempre lavorato in famiglia ed è stato un brutto colpo per tutti. Tra l’altro nessuno aveva mai sospettato nulla. Giulia ogni tanto parlava di voler cambiare vita ma si sa, sono quelle cose che si dicono e alla fine non si fanno. Ale invece non aveva mai lasciato trasparire nulla.
Nonostante inizialmente non capissero la nostra scelta ci hanno sempre sostenuti. Ora vedendo la nostra felicità, hanno capito che stiamo bene e sono contenti per noi.
Come avete capito che l’altro era la persona giusta per partire zaino in spalla?
Ci credi se ti diciamo da subito? Ancor prima di stare insieme ci mandavamo articoli di Gianluca Gotto e frasi motivazionali sul cambio vita.
Quando ci siamo conosciuti avevamo entrambi il desiderio di cambiare vita e decidere di partire è stato veramente naturale. Soprattutto quando ci siamo accorti di stare bene insieme e di avere la stessa visione sulla vita. Pensa che abbiamo deciso di partire dopo soli quattro mesi che stavamo insieme! Per tanti può sembrare incoscienza (sì ok, forse un briciolo di pazzia c’è stata) ma non siamo mai stati così convinti di qualcosa. Sentivamo che era la scelta giusta.
Non poteva succedere con nessun altro.
Il più grande rimpianto che avete per la vita pre-viaggio?
Si farebbe presto a dire “non averlo fatto prima”. Ma è stato proprio il percorso della vita precedente a farci maturare il desiderio di cambiare, nonostante ci siano stati momenti difficili.
Se non avessimo comprato casa, fatto per tanti anni lo stesso lavoro, deciso di mettere su famiglia, probabilmente non avremmo capito così profondamente che un tipo di percorso “ordinario” non fa per noi.
Quali sono gli aspetti che più temevate per il viaggio e quelli invece che avevate sottovalutato?
Dopo un anno di viaggio ci sentiamo di dire di non aver sottovalutato nessun aspetto. Se invece parliamo di paure, ovviamente ne avevamo: il timore di non sapere cosa ci aspettasse, oppure di non riuscire a rispettare il budget giornaliero dei 10€ (ce lo siamo dati per non spendere tutti i risparmi subito e riuscire a viaggiare per più tempo).
Anche il fatto di partire senza aver mai vissuto insieme qualche pensierino ce lo faceva venire. Eravamo convinti di voler stare insieme, ma viaggiare 24 su 24, 365 giorni l’anno è tutta un’altra storia.
Com’è stato vivere la pandemia in India? E com’è stato tornare poi in Italia in un momento così difficile?
Eravamo a Calcutta quando anche in India si è iniziato a parlare del virus e abbiamo deciso di trasferirci a Varanasi, che si è rivelata la scelta giusta. Calcutta è una città enorme, avevamo un piccolo appartamento senza cucina e non era fattibile affrontare un lockdown in sicurezza. Varanasi invece è molto più piccola e grazie ad amici siamo riusciti a trovare un posticino tranquillo con tutto quello di cui avevamo bisogno.
Da marzo ad agosto siamo stati sempre in lockdown. Per due mesi non siamo nemmeno usciti di casa. Ci faceva la spesa il gentilissimo padrone di casa. Dopo si è potuto uscire solo pochissime ore al giorno, per fare spesa e una piccola passeggiata.
È stata un’esperienza forte e formativa. Giulia sognava da anni di vivere a Varanasi. Anche se la situazione non ci ha permesso di uscire molto, siamo comunque riusciti a visitarla bene e cogliere l’essenza e l’energia che questa città trasmette.
Tornare in Italia? Non era assolutamente nei nostri piani. Sapevamo che se fossimo tornati non saremmo riusciti a ripartire a causa della pandemia. Ma per un lutto improvviso siamo tornati per stare vicino alle nostre famiglie.
È stato abbastanza traumatico. Sia per il momento (tra virus e situazione famigliare) sia per tutte quelle “abitudini” che non facevano più parte della nostra quotidianità. Ci sembrava, e ancora oggi è così, tutto strano. Ci siamo abituati a vivere con poco e lo schiaffo tra realtà indiana e occidente è stato forte.
Quale consiglio vi dareste se poteste tornare indietro di 10 anni?
A Giulia ed Ale di dieci anni fa diremmo che sono coraggiosi, anche se non lo hanno ancora scoperto, e che faranno della loro vecchia vita un punto di forza.
Di non preoccuparsi più di tanto del domani perché i piani sono fatti per essere cambiati. E che saranno proprio quei piani stravolti a portare nuove esperienza. Di accettare il cambiamento interiore anche se porta a frantumare certezze avute fino a quel momento.
La cosa più bella che avete scoperto di voi stessi durante questa esperienza, ad es. Una qualità, un sentimento, un modo di porvi e che non sapevate prima
Possiamo essere romantici? Sicuramente una delle cose più belle è aver capito di stare bene insieme, d’essere in sintonia su questo nuovo tipo di vita.
Ora andiamo a letto con il sorriso, con la certezza di vivere la vita che sognavamo. Il nostro percorso non potrebbe essere altro che questo.
Abbiamo scoperto di riuscire a superare paure e limiti che spesso erano solo nella nostra testa. E non per ultimo, abbiamo capito di voler adottare uno stile di viaggio responsabile nei confronti del paese che ci ospita e di desiderare una vita sempre più minimalista.
Secondo voi le esperienze di volontariato sono per tutte le tipologie di persone o ci sono caratteristiche indispensabili per affrontarle?
Sì, il volontariato è per tutti, ma non tutte le esperienze lo sono. Ci sono infiniti modi per aiutare qualcuno e crediamo che ognuno debba trovare la propria dimensione. C’è chi si sente più a suo agio nell’aiutare i bambini, chi dando assistenza agli anziani, malati o animali.
Fare volontariato ha davvero un’infinita varietà di opportunità. Si tratta di trovare l’associazione e luogo adatto a noi. È un’esperienza che consigliamo a tutti perché ti cambia davvero la vita.
Ci parlate brevemente delle vostre esperienze di volontariato
Tutte le esperienze che abbiamo fatto sono state diverse, entusiasmanti e di grande crescita personale. Abbiamo affrontato situazioni mai avute prima, come nel rifugio per cani e gatti sull’isola di Langkawi in Malesia, dove per tre settimane ci siamo presi cura di loro e non immaginate quanto sia stato appagante.
A Lombok, in Indonesia, siamo stati ospiti di una famiglia locale in un piccolissimo villaggio di pescatori. Una realtà semplice, che con il volontariato guadagna qualcosa per sostenere la comunità. Mentre in Birmania, nel centro di Thabarwa, abbiamo assistito chi si trovava lì in cerca di cure e compagnia.
E infine, in India, dove tutto è iniziato. Il nostro primo viaggio insieme fu infatti proprio a Calcutta, per fare volontariato. Finalmente quest’anno siamo riusciti a rimanere per quasi due mesi facendo servizio negli istituti di Madre Teresa dove vengono ospitate persone anziane, sole o con disabilità più o meno gravi.
>>>Per scoprire di più sulle loro esperienze di volontariato >>leggi il loro blog
Come state affrontando questo periodo di stop forzato?
Sia durante il primo lockdown sia ora stiamo concentrando tutte le nostre energie nello studio. Abbiamo fatto corsi di formazione per il nostro blog ed ora stiamo migliorando il nostro inglese. Abbiamo cercato di sfruttare questo tantissimo tempo a disposizione per fare cose nuove.
Vorremmo spoilerare qualcosa sul 2021 ma è meglio non fare troppi programmi e goderci il meglio che sicuramente deve ancora venire.
Conclusioni
Grazie ragazzi per aver condiviso le vostre storie e riflessioni anche intime, sono sicura che saranno d’aiuto a tante persone per aprire il cuore ed anche la mente ed affrontare questi momenti incerti e sfidanti.
4 Comments
Che bella intervista Stefania 🙂
Ho conosciuto Giulia e Ale nel gennaio di due anni fa a un corso di blogging (Giulia, tra l’altro è del mio stesso paese) e da quel momento abbiamo iniziato a seguirci sui social e prima della loro partenza per l’Asia, nel settembre del 2019, ci siamo anche visti per un aperitivo.
Hanno vissuto – e stanno tutt’ora vivendo a Fuerteventura – delle bellissime esperienze. Spesso mi chiedo come facciano a vivere in perenne movimento e con un budget di 10€ al giorno.
Mi ha fatto piacere leggere questa vostra chiacchierata… ho scoperto qualcosa in più su di loro.
Sono 2 ragazzi molto disponibili e con grandi sogni, per questo li ammiro molto! Mi fa piacere che ti sia piaciuta l’intervista
Ogni storia di cambiamento è un toccasana, soprattutto in questi tempi difficili.
Con il mio compagno abbiamo fatto una scelta di vita piuttosto radicale a febbraio del 2020, due settimane dopo il Veneto entrava in lockdown. Che dire? Il tempismo non è mai stato il nostro forte.
Eppure rimane un desiderio di vita che scorre nelle vene, nonostante tutto.
Grazie per questa bellissima intervista.
sono contenta e vi faccio un grande in bocca al lupo!