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Per iniziare ci racconti qualcosa di te, quanti anni hai, dove vivi, in che paese sei nata e cosa hai fatto prima di lasciare tutto e partire.
Mi chiamo Alessia, ho 28 anni, sono nata a Roma, e non vivo da nessuna parte, perché sono una nomade.
Mi trovo a Panama da 7 mesi, non per mia scelta, ma a causa del coronavirus. Sono una ragazza indipendente e ho iniziato a lavorare all’età di 14 anni, contemporaneamente ai miei studi.
Ho lavorato nel campo alberghiero di lusso, da ristoranti con stella Michelin ad alberghi con sei stelle. Questa era la mia vita fino ai miei 24 anni. Vivevo un copione che si ripeteva ogni giorno.
Ero insoddisfatta e annoiata dalla mia vita, fino al giorno in cui ho deciso di cambiare tutto.
Di ricominciare da zero.
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Come ti sei sentita appena hai iniziato a viaggiare per il mondo?
Ho sempre creduto di essere malata. Ho iniziato a soffrire di depressione all’età di 9 anni, tra alti e bassi, ma costantemente su quella linea. Gli psicologi non mi erano d’aiuto e io mi sono sempre rifiutata di affidarmi agli antidepressivi.
Credevo che la mia vita fosse tutta qua: la mia depressione, il mio lavoro, le mie giornate monotone. Quando ho iniziato a viaggiare, ho scoperto di non essere malata. Ma che semplicemente ero nata in un contesto alle quali io non appartenevo.
Viaggiando ho scoperto il significato della parola “felicità”. È stato il regalo più grande che ho ricevuto nella mia vita: una seconda occasione per essere felice.
Hai mai avuto paura di non farcela?
Detto sinceramente no. Non avevo niente da perdere, e poi perché non avrei dovuto farcela? 😀 Improvvisamente mi sentivo invincibile. Mi fidavo di me stessa e con il tempo ho imparato a fidarmi anche del mondo.
Come sei cambiata caratterialmente da quando sei partita?
Sono diventata molto più osservatrice. Sono sempre stata una grande sognatrice, ma adesso ho imparato a sognare ancora più in grande.
Ti dice qualcosa “la legge dell’attrazione”? 😀
Cosa diresti alla te di 5 anni fa?
Cinque anni fa iniziavo il mio viaggio. Forse non direi niente a quell’Alessia che partiva con quel grande zaino per l’Australia. Perché se potessi tornare indietro, non cambierei nessuno dei miei passi.
Come hai affrontato la pandemia globale? Ti sei sentita in trappola? Avevi voglia di tornare in Italia?
Quando è scoppiata la pandemia, mi trovavo in Islanda da un anno. Avevo lavorato duro per mettere i soldi da parte per un grande e lungo viaggio : il Centro, il Sud America e l’Africa. Il 9 Marzo 2020, sono partita con un volo solo andata per Panama.
Dopo cinque giorni dall’inizio del mio viaggio, Panama ha chiuso tutti i suoi confini, le sue strade, le sue attività e ha impostato una quarantena totale.
Mi sono sentita in trappola? Si.
Sono stata chiusa dentro una casa per 4 mesi. Ma non ho mai pensato di tirarmi indietro e tornare in Italia. Non sarei scesa a compromessi. Io avrei continuato il mio viaggio, pur non sapendo quando.
I tuoi amici e familiari come l’hanno presa la tua partenza a tempo indeterminato? Hanno mai cercato di convincerti che stessi sbagliando?
Mentirei se dicessi che i miei genitori sono fieri della vita che conduco. Non penso l’abbiano mai condivisa e capita fino in fondo, ma con il tempo l’hanno accettata.
Sono una persona molto testarda, e se mi metto una cosa in mente, non me la leva nessuno. Non il coronavirus, non la mia famiglia, non i miei amici. Chiamo la mia famiglia tutti i giorni e gli racconto tutte le mie storie nel mondo. E per loro è una gioia sapere che io sono felice.
Un paese dove torneresti o in cui ti fermeresti a vivere per un tempo lungo ed indefinito?
I miei viaggi hanno una regola: non torno mai nei luoghi in cui sono stata. Ho un ricordo meraviglioso di ogni mio viaggio. Mi piace mantenere quel ricordo così com’è.
Purtroppo il tempo cambia anche i luoghi, 10 anni fa sono stata in Malesia. Al tempo non si vedevano tanti viaggiatori in quella terra, e i locali erano così curiosi di conoscere di più su di te e sul tuo paese. Al contrario di ora, che si è trasformata in una base per backpackers e dove devi contrattare anche per comprare una caramella. Preferisco ricordarmi la Malesia di 10 anni fa. Semplicemente autentica.
Sono consapevole che le mie idee sono molto estreme, ma se dovessi dire davvero dove mi fermerei per un periodo, beh risponderei in una tribù primitiva nella foresta Amazzonica.
Ci racconti qual è la tua filosofia di vita oggi?
Oggi vivo il presente. Il mio passato mi appartiene, è stato doloroso, ma mi ha reso la donna forte che sono oggi.
Vivo fuori ogni tipo di schema, lo so. Ma la mia felicità nasce e appartiene a questa vita. Io sono disposta a seguirla, ovunque essa voglia portarmi.
Non è sbagliato scappare da una vita che ci fa sentire inadeguati. È più sbagliato restare, e lasciare il tempo calpestare tutti i tuoi giorni.
Le cose più belle e di cui sei grata che ti sono successe perché hai avuto il coraggio di mollare tutto?
Proprio pochi giorni fa, ho creato una lista delle cose più belle che mi sono successe in questi anni.
Sono grata per tutto ciò che avvenuto.
Ma la mia esperienza più immensa è stata a Samoa. Una terra incontaminata dispersa nel Pacifico.
Sono andata lì per viaggiarla, ma alla fine mi sono ritrovata ad insegnare in una scuola elementare. Quei bambini mi hanno lasciato qualcosa di grande nel cuore. Chissà.. forse un giorno abbatterò quella mia regola, e tornerò a Samoa.
Cosa consigli alle giovani ragazze come te che soffrono per un lavoro che non trovano, ed una realtà opprimente e grigia?
Direi a quelle ragazze di guardarsi intorno. La vita è piena di opportunità che a volte tendiamo a trasformare in scuse. Tutti possono avere dei timori nel fare quel grande passo.
Ma è meglio una vita senza rimpianti che una di “se”e “ma”. Anche io ho sempre sofferto durante i miei turni di lavoro, chiusa tra le mura di un albergo, oggi lavoro con il mio computer da remoto. Perché io ho voluto così. Mi sono messa in gioco, e ho dovuto imparare ciò che non sapevo.
Nessuno ti regalerà mai niente, sei tu la tua unica artefice delle tue possibilità. Visualizzati. Chiediti. “Cosa voglio?”.
Ce l’hai chiaro nella tua mente? Magari ora stai anche sorridendo mentre ci pensi.. Ecco, quel sorriso è il tuo segnale. Vai, vai per quella strada, ovunque essa voglia portarti.
Cosa ti dà il mondo intero che non puoi trovare anche tra 4 mura sicure di casa?
Il mondo intero è un luogo aperto, le quattro mura di case sono un luogo chiuso. Devo aggiungere altro?
Hai mai incontrato un ostacolo che ha fatto vacillare il tuo percorso?
Tanti. Tantissimi. Perché non è una frase fatta quando dicono che la vita è piena di ostacoli. Ma non gli ho mai permesso di vacillare il mio percorso. Io guardo sempre avanti, non mi volto mai indietro.
E poi diciamocelo, gli ostacoli non sono altro che colpi di scena, qualcosa che non ci aspettavamo. C’è sempre una soluzione, se non la riesci a trovare, cambia prospettiva in cui guardi le cose.
Come ti sostieni economicamente oggi?
Quando Panama ha chiuso ogni sua attività, automaticamente mi è stato impossibile trovare un lavoro.
Così ho dovuto investire del tempo nel visualizzare qualcosa di completamente nuovo. Il lavoro da remoto. Era un argomento a me sconosciuto. Mi si è aperto un mondo.
Oggi lavoro dal mio computer come travel specialist, pianifico viaggi personalizzati, insegno italiano online, faccio traduzioni e l’assistente virtuale. Ragazzi, al giorno d’oggi tutto È POSSIBILE!
Sei felice?
Sì. Con tutta me stessa. Il mondo non promette bene, ma io sono una persona molto ottimista.
Come ti vedi tra 10 anni?
Non mi vedo. Non riesco a vedermi. Seguo molto il mio istinto, ma rimanendo sul QUI e ORA. Perché la vita è adesso, non tra dieci anni.
Quali cose hai imparato in questo periodo?
Ad essere paziente. A volte i sogni non si realizzano seguendo le nostre tempistiche. Spesso bisogna aspettare.
Sono rimasta bloccata qui a Panama per 7 mesi. Pochi giorni fa hanno riaperto l’aeroporto. E io giovedì partirò con un volo sola andata per il Messico.
Quel sogno l’ho tenuto stretto dentro il mio cuore per tutto questo tempo, e ora finalmente, vado a prenderlo.
E parlaci dei tuoi progetti futuri (se ci sono)
Sono una sognatrice, molto spesso vengo invasa da diverse idee che arrivano come freccette nella mia mente.
Adesso il mio obiettivo numero 1 è pubblicare il mio libro. Sarebbe una grande soddisfazione per me stessa, ci ho messo tutto il mio amore nello scriverlo.
E ovviamente il mio viaggio continua, il Messico sarà soltanto la prima meta dopo questa lunga quarantena a Panama.
Un abbraccio Stefy.
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Grazie ad Alessia Piperno per averci raccontato tanto di te e della tua storia, anche le cose più intime e profonde.
In bocca al lupo per tutto, speriamo di incontrarci da qualche parte nel mondo.